sabato 11 agosto 2012

Un pomeriggio in relax

E' sabato.
Sabato si fanno tutte quelle cose che durante la settimana ti sono praticamente impossibili per mancanza di tempo e di....voglia!
Quindi perchè non lavare i vetri delle finestre? Ma sì dai!
Non dovrai neanche farlo tu personalmente perchè la dolce metà oggi comincia le ferie, quindi l'ingrato compito se lo sobbarca lui.
Ma la bimba, incurante del giorno prefestivo, è noiosa e non vuole dormire. Questo  compito invece te lo cucchi tu e senza troppe storie.

Provi a farla dormire, ti distendi sul letto con lei e chiudi gli occhi, lei ne approfitta per scendere e correre via. La riacchiappi al volo, la ricacci nel letto e le imponi il silenzio.
Tutto inutile. Lei si lamenta, si stropiccia gli occhi, piange, si agita e...riesce  a sgattaiolare di nuovo fuori dalla stanza.
Lasci perdere, ma hai la sensazione che la tua "mamma-autostima" abbia avuto un improvviso calo.
Se non riesci a farla dormire ad un anno, quando ne avrà quindici e vorrà uscire la sera come farai???
Ingoi il rospo, ricacci indietro il pensiero e parti all'inseguimento del piccolo nano insonne.

Intanto sono arrivate le tre del pomeriggio.
Sei nervosa, stanca e vorresti tanto poter passare qualche ora da sola al mare con un bel libro, magari quello in inglese che hai comprato già da un pò e non hai ancora aperto.
Poi improvvisamente un flash...aspetta un momento....MA SIAMO IN ESTATE!
E in estate nei caldi pomeriggi si va al mare, soprattutto se abiti in una città di mare e, da casa al lungo mare hai meno di mezz'ora di strada.
Prendi la solenne decisione: appena la nana si addormenta, la lasci con il papà, arraffi la borsa con gli asciugamani e le ciabatte e scappi!
Sembra tutto perfetto!!

Controlli la temperatura esterna: il termometro segna 30°. C'è qualche nuvola sparsa ma è un mese che non piove e, a parte qualche rovescio notturno, non ha mai fatto nulla di più.
Alle tre e mezza la belva sembra sedata, lasci le consegne al papà, metti in borsa libri, lettore mp3, asciugamani e te ne vai.
Da lì a mezz'ora sarai sdraiata sul cemento (e vabbè non possiamo pretendere anche la sabbia) in riva al mare e il tuo nervosismo sarà solo un lontano ricordo.

Ma, neanche a dirsi, quando arrivi lì i nuvoloni lontani sono arrivati esattamente sopra di te e comincia a schizzare acqua dal cielo.
"Non saranno due gocce d'acqua a fermarmi!" pensi ingenuamente, intanto cerchi un metro quadro su cui distendere i tuoi asciugamani.
Ma le gocce da due diventano tre, poi quattro, poi cinque, poi perdi il conto perchè sono sempre di più e sempre più insistenti.
Tutti si alzano, raccolgono le proprie cose, si vestono in velocità e cercano un riparo.
E tu, che non hai neanche avuto il tempo di tirar fuori la roba dalla tua borsa, continui a camminare ma a questo punto non verso il mare, bensì in direzione della fermata del bus che ti riporterà a casa.
"Che sfiga!! per un pomeriggio che speravo di rilassarmi. Accidenti!!!"
Inutile lamentarsi, meglio mettersi in fila alla fermata con un asciugamano sulla testa come riparo (almeno per qualcosa l'hai portato).

Passa il primo bus.
Trasuda esseri umani da ogni angolo e nessuno dei tuoi compagni di sventura si sogna di provare a salire. Bene, sembra che aspetteremo tutti il prossimo.
E intanto continua a piovere.......
Passa, dopo un tempo interminabile, il secondo bus.
Peggio del precedente, ma questa volta la paura di restare lì in eterno ad inumidirsi ha preso il sopravvento! Una categoria su tutte, le vecchiette,  quando vedono il mezzo pubblico avvicinarsi si lanciano in mezzo alla strada per essere sicure che si fermi (o che l'autista ponga fine alle loro sofferenze investendole).

Quando si aprono le porte succede il finimondo!
Gente che si spinge, che si insulta, che tenta con biechi sotterfugi, di farsi largo fra la folla per riuscire a scavare lo spazio vitale  necessario per restare all'interno dell'abitacolo.
Il bus riparte pieno fino allo sfinimento. Neanche i nazisti sui carri bestiame riuscivano a stivare così tante persone.
E intanto diluvia.....

Ti tocca aspettare il TERZO autobus, visto che non hai partecipato all'incontro di rugby che si è appena svolto sotto i tuoi occhi.
Decidi però di spostarti alla fermata successiva. Forse lì c'è una pensilina.
Arrivi alla pensilina sotto l'asciugamano ormai zuppo d'acqua.
Sotto il riparo di fortuna c'è già un gruppetto assiepato ma riesci a trovare un angolo libero  e ti rassegni ad aspettare. E' arrivato anche il vento a tenerti compagnia.

Ma non c'è solo il vento ad impegnare quei lunghi minuti.
Anche un ragazzo incurante degli anelli che porti al dito si prodiga per rendere più piacevole la tua permanenza là sotto.
"Sei brasiliana? Ah no. Perchè mia mamma è di Rio e tu sembravi di là. Come ti chiami?"
Ti ricacci in testa l'asciugamano ed esci ad aspettare sotto la pioggia.

Fortunatamente arriva una telefonata da casa.
"Dove sei? Sei almeno sotto una tettoia?"
"Sono a xy sotto il mio asciugamano"
"Vengo a prenderti. Bella l'idea di andare al mare oggi!"

E così si conclude il mio pomeriggio di relax, ovviamente neanche dieci minuti dopo il mio rientro a casa è tornato a splendere il sole!






           

Nessun commento:

Posta un commento