JE M'APPELLE ILARIA'.
Altro giorno altro viaggio.
Dopo lunghe ore passate in auto siamo finiti in un posto dove mi sembra parlino in maniera diversa da noi...almeno credo.
In questo posto (Mentone - Francia) c'è una spiaggia bellissima fatta di sassolini piccoli e grandi, una vera delizia per me. Riuscire ad assaggiarli tutti sarà dura ma farò del mio meglio!!
Dopo che papà e mamma hanno steso gli asciugamani a terra, mi lancio nell'impresa e comincio a degustare i primi sassi là intorno.
Assaggio il primo: salato. Provo il secondo: salato anche quello, mentre il terzo risulta leggermente più insipido.
Ma se vado avanti di questo passo mi sà che per provarli tutti ci metto una vita. Cambiamo tattica.
Provo a prenderne di più in una volta sola.
L'idea sembra buona ma i sapori sono tanti e si confondono in bocca dando origine ad un solo, unico retrogusto amaro. Bleah!!
Interviene la mamma a porre fine ai miei esprimenti, mi fa sputare i residui di ghiaia e mi porta in acqua.
Il mare è bellissimo, l'acqua non è troppo fredda, ci sono un sacco di sassi anche sul fondo, magari questi li lancio.
Per un pò mi diverto così, poi però diventa tutto troppo ripetitivo e decido di cambiare qualcosa.
Esco dall'acqua, vado poco più sù e comincio a scavare nella ghiaia. Mentre scavo mi ritrovo vicino una bambina che mi guarda incuriosita, le propongo di darmi una mano e lei accetta subito con entusiasmo.
Intanto si avvicina la mmamma e comincia a fare le solite richieste strane.
Un esempio?
"Dai Ilaria fai Cara alla bambina" E tu devi accarezzarle la guancia neanche fosse un barboncino.
Si avvicinano anche un signore e una signora che sorridono e, in una lingua strana, pretendono che la mia compagna di scavi faccia più o meno la stessa cosa con me.
Espletate le riverenze di rito possiamo ricominciare a giocare in santa pace.
Intanto gli adulti cercano di conversare fra loro.
I due signori parlano con la mmamma ma lei non ha esattamento la faccia di una che capisce quello che le stanno dicendo.
Questi due parlano strascicando le parole, dando uno strano effetto quando pronunciano certe lettere, la mamma sembra in difficoltà e risponde a monosillabi.
In questo casino fonetico capisco che la mia nuova amica si chiama Alissià e che è più piccola di me di qualche mese.
Io e lei ci intendiamo al volo mentre i grandi annaspano nel loro brodo linguistico.
Sembra che parlare e farsi capire dagli altri sia molto più complicato di quanto credessi.
Dopo questa esperienza penso che, prima di cominciare a parlare come gli adulti, aspetterò ancora un bel pò... non si sà mai!
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