venerdì 9 novembre 2018

Avanti un altro

Non mi sono mai piaciuti i commiati o gli adii. Mai.
Li evito sempre, di solito sminuendo i momenti clou con una buona dose di sarcasmo, quando possibile.

Questa volta non ho potuto essere sarcastica e non ho potuto sottrarmi all'incombenza. Quindi mi è rimasto l'amaro in bocca.

E cosa sarà mai successo vi chiederete, ma forse anche no.
Non mi è morto il gatto che non ho.
Non ho salutato nessun amico in partenza per qualche meta fantastica.
Non mi sono dovuta liberare di nessun oggetto inutilmente conservato negli anni.
E allora?
E allora ho semplicemente cambiato la pediatra alle mie figlie.

La dottoressa scelta da me a suo tempo, se ne va in pensione e, come lei, tanti altri specialisti. Amen.

Il cambio della guardia però, da queste parti sta avendo degli effetti inquietanti.
La psicosi da posti liberi da accaparrarsi nelle liste dei medici disponibili, trasforma i genitori in creature bizzarre, che sembrano sotto l'effetto di sostanze eccitanti.

Gente che si accampa all'alba davanti a gli sportelli dei distretti sanitari.
Moltiplicazione, tendente all'infinito, di post sui social dove si chiede:
- modalità di svolgimento pratiche per il trasferimento da uno specialista all'altro.
-consigli/pareri/curriculum vitae/fedina penale dei medici al momento in forza.
-imprecazioni verso il sistema sanitario.
- panico generale.

Personalmente ho fatto fare l'ultima visita ad entrambe le iene, ho comunicato alla dottoressa che  avrei cambiato medico e ci siamo salutate.
Tutto molto formale, ma in verità a me è dispiaciuto.

Benché a volte non fossi d'accordo con i suoi metodi, devo riconoscere che è stata un ottimo pediatra.
Solitamente la sua contrarietà a somministrare antibiotici dopo giorni e giorni di tosse incessante, cozzava con il mio bisogno disperato di dormire.
Alla fine aveva ragione lei, visto che per ora, siamo sopravvissuti tutti.
D'altro canto, capisco anche che dopo una certa età, di bambini smoccolanti, genitori ansiosi, forse si vorrebbe poter fare a meno, per potersi dedicare ad altro.

Probabilmente tra due giorni sarò già immersa in tutt'altro e non ci penserò più. Starò smadonnando sull'ennesimo problema. Ma, adesso, ho questa fastidiosa sensazione di aver dovuto salutare una persona che, in verità, non avevo nessuna intenzione di lasciare.

Il nuovo medico non so chi sia, non ho  chiesto informazioni.
Conosco solo nome, cognome e indirizzo, ma devo ancora capire dove sia esattamente lo studio.
Chiunque sia e, indipendentemente dalla sua preparazione, spero comunque di non averne bisogno così presto.

domenica 7 gennaio 2018

EL PUEBLO UNIDO

Lunedì si ricomincia.

Se per due settimane ero riuscita a salvarmi dal tour de force mattutino chiamato "Consegna il nano", Lunedì tocca ricominciare.
Si torna alle vecchie sane abitudini per cui, dopo aver battagliato per vestire le nane, lavarle e avergli cacciato in bocca un biscotto al volo, mi ritrovo alle 7.40 su un autobus strapieno.
Strapieno di ragazzi e ragazzini che non capiscono (o non vogliono capire) che, se si togliessero lo zaino dalle spalle prima di salire, il mondo (almeno il mio) gliene sarebbe grato.
Perché la sottoscritta, si trova con una nana da salvare da episodi di  possibile schiacciamento e un'altra tracolla.
Riesco a scendere sudata dal mezzo pubblico anche in pieno inverno.

Si torna alle vecchie abitudini, dove si combatte per arrivare in orario in ufficio, dal medico, dal salumiere.
Ma so che siamo in tanti su questa barca sgangherata. Tutti, sempre con il cronometro alla mano, sempre con l'ansia di essersi dimenticati qualcosa di fondamentale.
Solo che quest'anno abbiamo una variante il primo giorno di scuola dopo le vacanze natalizie: UNO SCIOPERO.

Lo sciopero, strumento atto a valorizzare e sottoporre a chi di dovere, le problematiche legate alla categoria che lo indice, è un diritto sacrosanto.
Negli anni la società è cambiata, le mobilitazioni dei decenni passati, oggi sono impensabili. Nessuno, o solo pochi dipendenti, in questo Paese possono permettersi, oggi, di incrociare le braccia per far valere un proprio diritto.
Nel settore privato è una possibilità praticamente scomparsa.
Nel settore pubblico c'è ancora qualche spiraglio, ma le modalità di organizzazione vanificano gli sforzi.

Se le motivazioni possono essere valide ed indiscutibili, l'attuazione della manifestazione con i criteri seguiti al momento, fanno perdere tutta la credibilità.
Come cavolo è possibile che gli scioperi indetti per la scuola pubblica cadano sempre di Lunedì o Venerdì?.
No perché , il cittadino medio, dipendente privato che l'ultimo sciopero l'ha fatto alle superiori, la prima cosa che pensa è: "Guarda questi che si allungano il week-end/ferie. Io non lo posso fare e mi tocca pure trovare qualcuno a cui lasciare il nano.!".
Le alternative non sono molte. Baby sitter dell'ultimo minuto, portarsi il minorenne in ufficio ed usarlo come fermacarte, schiavizzare qualche parente.

Personalmente se fossi negli insegnanti ai quali sono rivolti questi scioperi, suggerirei di discutere con i sindacati di categoria sui giorni di attuazione degli stessi.
Perché non farlo di Mercoledì o Giovedì?
Il disagio che bisogna creare vi assicuro che viene creato.
Se dovete/volete andare a manifestare in corteo a Roma nessuno ve lo impedisce, basta organizzarsi per tempo.
Forse sarà troppo semplicistica come soluzione - ma forse così - qualcuno dei familiari dei bambini ai quali fornite il vostro preziosissimo servizio, comincerà, se non sostenere da subito la vostra causa, a vedervi meno in cattiva luce.

Detto questo io lunedì, in caso di sciopero, il nano me lo porto in ufficio e le faccio leccare i francobolli in attesa che i nonni  la vengano a recuperare.


sabato 19 agosto 2017

Holiday Inn

Mentre salgo in auto per partire penso: "No, ho dimenticato il libro che sto leggendo sul comodino".
Tre secondi dopo la mia coscienza mi ricorda che sto parendo per le vacanze con due nane al seguito.
L'unica cosa che riuscirò a leggere nella migliore delle ipotesi saranno un sacco di favole, nella peggiore, il dosaggio della tachipirina.

Ad ogni modo anche quest'anno cerchiamo di andare in ferie.

Capiamo fin da subito che l'aria di montagna, alla nostre figlie, mette un certo appetito.
La grande non finisce la colazione che chiede informazioni sul pranzo, la piccola si trasforma direttamente nel diavolo di Tzmania: azzanna qualsiasi cosa le capiti a tiro, commestibile e non.
E' bello soprattutto vederle mangiare fuori casa: tu le guardi orgoglioso mentre si mangiano anche i piatti, poi vai a pagare e osservi, che per quella cifra, tu hai solo assaggiato...

Ad ogni modo, le giornate passano fra visite culturali dove alla domanda: "Ilaria cosa ti è piaciuto di più?", la risposta è: "XY perché era anche in una puntata delle Winx!".
Senza contare la mezz'ora buona passata estrarre otto schegge di legno dalle mani della sopracitata nana.
Camminate in montagna, durante le quali, la piccola tenta l'evasione dallo zaino porta nano.
Sonno costante, stanchezza a vagonate.

Ma noi riusciamo a darci pure il colpo di grazia: la famigerata Giornata alle terme...
Giornata durante la  quale il nano grande prova l'ebrezza dello scivolo e dei giochi d'acqua, ovviamente accompagnata da papà.
Papà che, scivola una volta, scivola due volte, viene illuminato sul significato della frase "Mente Brillante". Gli schizzi d'acqua gli sono entrati fin nel cervello e i neuroni ne sono usciti lindi e pinti.
Io ho passato quasi tutto il tempo con l'acqua alla vita nella vasca per i piccoli. 

Ora, Facebook e Whatsapp sono intasati di selfie e video di gente sorridente e rilassata, è chiaro che quella in errore sono io.

venerdì 30 giugno 2017

Poi la strada la trovi da te

In quell'aula piena di visi, piedi, bocche, nasi, mani nuove, il primo giorno ti sei messa a litigare con una bambina.

Di tutti quei nani,alti più o meno come te, diffidavi fortemente.

Alle maestre offrivi di continuo caffè. Probabilmente perché una delle nonne ti aveva detto che era da persona educata, ma soprattutto, sospetto fosse un modo per non farti rompere troppo le scatole da quest'ultime.

Anche per me era tutto nuovo.
 Ti accompagnavo e pensavo, molto positivamente:"Vabbè, adesso per i prossimi tre anni, dovrò correre qui e poi al lavoro. Non ce la posso fare!".
Quando abbiamo scelto il tuo contrassegno, noi due genitori da denuncia, abbiamo optato per il più semplice da riprodurre.
In più dimenticavo puntualmente di leggere avvisi, portare a casa le cose da lavare, etc..

Poi il tempo ha fatto il suo corso.

Il contrassegno ti è piaciuto nonostante tutto.

La bambina con cui litigavi il primo giorno è diventata la tua migliore amica.

Hai smesso di offrire il caffè alle maestre ogni due ore.

I nani sospetti sono diventati i tuoi compagni di giochi e di malattia. Avete condiviso insieme un sacco di tempo e un sacco di germi.

Le mamme hanno creato un gruppo whatsapp che, a parte riempirsi di messaggi dopo due minuti di disattenzione, mi è servito a non fare arrivare le assistenti sociali a casa.
Grazie alle altre mamme, mia figlia aveva la parvenza di essere una bambina seguita.

Insomma, alla fine questi tre anni di asilo sono passati.
Ti sei fatta largo in situazioni nuove e te la sei cavata.
Adesso, a te e a i tuoi compagni, aspetta una nuova esperienza.

In bocca al lupo.



venerdì 10 marzo 2017

Miti e leggende

Quado ero piccola, vedevo le mamme degli altri bambini come esseri umani superiori.
Quando poi, ne incontravo una che conoscevo e mia mamma mi esortava a salutare per educazione, mi sentivo terribilmente in soggezione.
Ma allora perché, adesso che io sono mamma, non avverto questo senso di onnipotenza?
Anzi, quando qualche nano mi scruta intensamente, mi sento essenzialmente una cretina?
Mah...
Magari quando diventeró grande sul serio, me ne accorgeró perché verrò pervasa da questa onda energetica!

sabato 10 settembre 2016

Happy birthday to me

E così invecchio anche io.

Non che me ne freghi un granché. Gran parte delle persone che non mi conoscono, quando mi vedono mi danno parecchi anni in meno rispetto a quelli che ho. Quindi il problema del sentirsi vecchia è decisamente rimandato ai prossimi anni.

La novità di quest'anno è stata Anna.
Nata il 31/7 dopo una gravidanza tranquilla ma non troppo.
I primi tre mesi si possono riassumere con "E la nausea sia con te", seguita a ruota da "Balle spaziali", quelle che mi sono venute dopo aver passato settimane a vomitare tutto il giorno.
Il trimestre successivo è stato all'insegna della stanchezza cronica. Sid il bradipo in confronto era un dilettante.
Gli ultimi mesi sembravo Mobydick e avevo l'agilità di un rinoceronte zoppo.

Poi, una domenica mattina ha deciso di palesarsi Anna. Fotocopia sputata della sorella maggiore con lievissime variazioni sul tema.
E con lei sono tornate le famigerate notti insonni.
Grazie ad Anna quest'estate mi sono fatta una notevole cultura sportiva, guardando un sacco di gare delle Olimpiadi di Rio... in diretta. Che fortuna.
Ieri è cominciata la sessione delle para olimpiadi. Per almeno altre due settimane sono a posto.
A distanza di più di un mese le notti insonni continuano inesorabili, ma siccome la speranza e l'ultima a morire, spero di che piano piano le cose migliorino.

Staremo a vedere.....





sabato 30 gennaio 2016

Family day

Ma perche' prima di sentenziare su diritti e doveri degli altri, non ci facciamo un bell'esame coscienza?

Noi, cosi' dette famiglie tradizionali, che ci ricordiamo della tradizione solo quando si tratta di rompere le scatole al prossimo.
Il raduno di oggi esattamente a cosa è servito?
Quale tipo di famiglia cercava di difendere?
Quella composta da uomo, donna, figlio/i preferibilmente e preventivamente sposati in chiesa.
La stessa famiglia dove al giorno d'oggi, nella maggior parte dei casi purtroppo, dopo qualche anno l'uomo e la donna si separano e usano i figli come arma di ricatto?

Io mi sono sposata in chiesa, nella famiglia composta da uomo e donna ci credo, ma non penso sia l'unica soluzione plausibile.
Penso che un bambino abbia bisogno di una stabilita' che esula dal sesso di chi gliela fornisce.
Ma soprattutto, aver fatto questo tipo di scelta, a mio modesto avviso, non mi mette nella condizione di criticare  quelle diverse dalle mie.

E, a proposito di famiglia, la mia ad Agosto si allarga!