giovedì 25 ottobre 2012

Il "meraviglioso" mondo di Ilaria - XXV puntata

L'AMICIZIA E' UNA COSA SERIA

Ci siamo conosciuti un giorno per caso.
Non ricordo se c'era il sole oppure pioveva, se faceva caldo oppure battevo i denti dal freddo. Ricordo solo che ci siamo piaciuti subito.
La nostra è stata un'amicizia che nel corso del tempo si è modificata, perchè tu inspiegabilmente sparivi e poi riapparivi radicalmente cambiato, oppure esattamente uguale a prima.
Ma io ti  ho voluto bene lo stesso, nonstante i tuoi continui mutamenti.

Quando eri solo in disparte venivo a cercarti per giocare insieme, a volte eri tu a ronzarmi intorno, mentre io ero impegnata in tutto altro.
Quando giocavamo all'aperto ero io stare attenta che non finissi in posti pericolosi, o dai quali io non sarei riuscita più a farti uscire.

Ricordo un giorno di vento forte. Eravamo fuori a rincorrerci e tu hai cominciato a saltare.
Saltavi talmete in alto che non riuscivo a starti dietro, ci provavo, ma le mie gambe ancora troppo corte, non volevano saperne di sollevarsi da terra oltre un certo limite.
Ti ho pregato di smetterla perhè io non riuscivo a seguire quel ritmo. Hai fatto finta di non sentirmi.
Ho alzato la voce. Mi hai ignorato.
Anzi, peggio ancora, ti sei offeso e ad un certo punto te ne sei andato senza dare spiegazioni.
Io sono scoppiata a piangere.

Nonostante tutto però, io c'ero sempre quando decidevi di tornare.
Pensavo: "In fondo non è cattivo, ha solo un carattere difficile". Questo fino a qualche giorno fa.
Sì perchè, l'altra sera, mi hai proprio deluso. Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere da te e non è una giustificazione  dire che non è colpa tua, che non è stata una tua scelta quella di comportarsi in quel modo.
Anche la mamma mi ha deluso. Dopo avermi vista in lacrime, disperata, spaventata, è scoppiata a ridere e ha perfino tentato di scaricare la colpa su di me.

Tu mi hai fatto morire di paura. Nessuno era arrivato a tanto.
D'accordo, usarti come puff non è stata un'idea brillante, ma potevi dirmi che non eri d'accordo. Avrei sicuramente desistito.
Invece no!
Sei rimasto in silenzio tutto il tempo assecondandomi, salvo poi lanciare un urlo fortissimo e disintegrarti in mille pezzi sotto il peso del mio corpo.

Nel giro di pochi istanti mi sono ritrovata a terra, con le orecchie che mi fischiavano per il forte botto e senza aver capito esattamente cosa fosse successo.
Ho cominciato a urlare per la paura. Sempre urlando, mi sono voltata e ho visto che tu non c'eri più.
Ho uralto più forte.

E' arrivata la mamma che, ridendo, mi ha presa in braccio e ha cercato di calmarmi.
Dall'alto, anche se la vista era appannata dalle lacrime, vedevo solo brandelli minuscoli e colorati dove fino qualche istante prima c'eri tu.

La mamma ha tentato di spiegarmi che se mi siedo su un palloncino e comincio a saltarci sopra, è normale che poi esploda. Ma perchè devo scoprire queste cose a danno fatto?
Viste tutte le ore passate assieme, non potevi essere così gentile da insegnarmelo tu invece di stare sempre zitto, o arrabbiarti e sparire quando le cose non ti andavano più bene?
E poi, ti sembra giusto spaventarmi in quel modo?

Se nei prossimi giorni pensi di tornare, prometto che starò attenta, ma tu cerca di essere più corretto nei miei confronti e soprattutto meno lunatico.

Grazie.




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