L'incognita di questa breve vacanza si palesa subito, appena arrivati nella casa che ci deve ospitare: la corrente elettrica non c'è!
Due secoli fa questo non sarebbe stato un problema ma, nell'era moderna, diventa una mezza tragedia.
Come sopravvivere a quattro giorni senza frigo, acqua calda e luce??
Dopo aver premuto inutilmente tutti i bottoni possibili ed immaginabili, chiamiamo il pronto intervento e chiediamo umilmente soccorso.
Arrivano tre omini dopo un'oretta circa.
Con una sequenza quasi perfetta di una parola e tre bestemmie, cambiano il contatore esterno e in meno di mezz'ora se ne vanno.
Sentirli parlare mi ha riportato indietro di quindici anni, quando i miei compagni di scuola parlavano lo stesso dialetto, con la stessa alternanza di vocaboli e insulti al buon Dio.
Incognita scovata e risolta.
Nei giorni successivi ci scanniamo per stancare il nano: andiamo a fare camminate, la portiamo a giocare nel piccolo campo sportivo del paese, la facciamo rotolare per i prati.
Risultato: tutto inutile. Il nano prima delle 22.30 non crolla e durante la notte ci fa compagnia, ma questa ormai è storia vecchia.
Un pomeriggio nuvoloso, non sapendo cosa fare, decidiamo di concederci qualche ora di relax alle terme di Warmbad nella ridente Carinzia.
Sogno sfumato alla reception dello stabilimento dopo aver letto il listino prezzi. Il costo per tre ore di permanenza è veramente esorbitante!!
Ci accontentiamo del parco là vicino, dove Ilaria intraprende un interessantissimo scambio di opinioni con la giardiniera. Una in tedesco, l'altra in nippo-congolese.
Ripartiamo dopo quattro giorni di aria buona e cibo scaduto. Gran parte delle provviste presenti nella casa, essendo vuota spesso e volentieri, risulta scaduto almeno da un paio d'anni.
Ci siamo sfamati lo stesso, eccezion fatta per il tonno in scatola scaduto nel 2009, che è stato buttato all'istante. Probabilmente a poggiarlo a terra camminava solo.
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