PROVE GENERALI DI VITA ADULTA...O QUALCOSA DI SIMILE!
Stò facendo le prove per diventare grande.
Grande come i bambini che vedo spesso al parco e con cui gioco, grande come la mamma e il papà. Insomma tento di dare un senso a questa benedetta evoluzione naturale.
Per ora mi esercito su due fronti: la parola e una strana abitudine adulta che stanno tentando di insegnarmi.
Sul linguaggio ci lavoro parecchio durante la giornata.
Provo a parlare come mamma e papà, cercando di imitare tutti quei suoni uno diverso dall'altro, che compongono le parole da loro conosciute.
Adesso sono nella fase "Sopravvivenza".
Dico solo i nomi delle cose/persone che ritengo utili ed importanti, anche perché ogni volta che formulo una parola alla quale i grandi riescono a dare un senso compiuto, scoppia il desio.
Gente che applaude, gente che esulta.... neanche stessi esponendo teoremi matematici o formule magiche....
Comunque la fase "Sopravvivenza" si compone di pochi semplici vocaboli
Mamma/Papà
Nonno/Nonna
Iaia (che poi sarei io)
Stich (il pupazzo con cui dormo)
Mela/Pera
Bau
e poco altro. Ma da brava allieva, ogni giorno tento di aggiungere qualche nuova parola.
La strana usanza che tentano di inculcarmi invece avviene una volta sola durante la giornata (almeno per ora): la mattina appena sveglia.
La mamma mi porta in bagno, mi toglie il pigiama e mi fa sedere su quella strana sedia bucata.
Lo scopo di tutto questo ancora non mi è molto chiaro. La mamma si dilunga in spiegazioni bizzarre su cosa dovrei fare mentre stò lì seduta a giocare con la carta igienica.
Io la guardo, le sorrido, faccio di sì con la testa quando mi chiede "Hai capito?" poi finalmente mi fa scendere, mi riveste e posso andare a giocare. Lei non sembra molto convita della mia risposta...e io neppure ma è l'unico modo per andarsene da lì alla svelta.
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