In quell'aula piena di visi, piedi, bocche, nasi, mani nuove, il primo giorno ti sei messa a litigare con una bambina.
Di tutti quei nani,alti più o meno come te, diffidavi fortemente.
Alle maestre offrivi di continuo caffè. Probabilmente perché una delle nonne ti aveva detto che era da persona educata, ma soprattutto, sospetto fosse un modo per non farti rompere troppo le scatole da quest'ultime.
Anche per me era tutto nuovo.
Ti accompagnavo e pensavo, molto positivamente:"Vabbè, adesso per i prossimi tre anni, dovrò correre qui e poi al lavoro. Non ce la posso fare!".
Quando abbiamo scelto il tuo contrassegno, noi due genitori da denuncia, abbiamo optato per il più semplice da riprodurre.
In più dimenticavo puntualmente di leggere avvisi, portare a casa le cose da lavare, etc..
Poi il tempo ha fatto il suo corso.
Il contrassegno ti è piaciuto nonostante tutto.
La bambina con cui litigavi il primo giorno è diventata la tua migliore amica.
Hai smesso di offrire il caffè alle maestre ogni due ore.
I nani sospetti sono diventati i tuoi compagni di giochi e di malattia. Avete condiviso insieme un sacco di tempo e un sacco di germi.
Le mamme hanno creato un gruppo whatsapp che, a parte riempirsi di messaggi dopo due minuti di disattenzione, mi è servito a non fare arrivare le assistenti sociali a casa.
Grazie alle altre mamme, mia figlia aveva la parvenza di essere una bambina seguita.
Insomma, alla fine questi tre anni di asilo sono passati.
Ti sei fatta largo in situazioni nuove e te la sei cavata.
Adesso, a te e a i tuoi compagni, aspetta una nuova esperienza.
In bocca al lupo.
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