Da un paio di settimane al nano è stato tolto il ciuccio di bocca.
La cosa è andata un pò per gradi, ma la molla scatenante che ha quasi del tutto eliminato l'oggetto assicura-lavoro-ai-dentisti, è stata la seguente frase:
"Nano è ora di togliere questo coso. Guarda Peppa. Peppa l'hai mai vista con il ciuccio?! No. E allora perchè tu lo usi ancora?"
Il nano ci ha dovuto ragionare sopra, ha fatto un pò di storie ma poi, almeno durante il giorno, ha deciso di deporre l'ascia di guerra.
Noi da bravi genitori siamo stati molto soddisfatti del risultato ottenuto senza particolari scene di panico.
Racconti mitologici narrano di mamme disperate e bimbi inferociti per giorni, dopo la nefasta decisione di levare il ciuccio.
"Il nostro nano il ciuccio lo chiede solo per andare a dormire" cominciavamo a raccontare orgogliosi ad amici e conoscenti...
Alle otto e mezza di ieri sera telefona il nonno che l'ha avuta in custodia tutto il giorno, dicendo:
"Ehi ragazzi! Guardate che il ciuccio è rimasto qui da me. Non è un problema vero?!"
"Noooo tranquilloooo tanto ormai lo chiede pochissimo, e poi se proprio servisse, ne abbiamo altri due."
Quanta ingenuità.
Arrivata l'ora di coricarsi sembra tutto tranquillo, quando il nano chiede notizie del ciuccio le appioppiamo uno dei due di riserva. Lo sputa e ce lo restituisce.
"Questo vi sembra il mio ciuccio???? Ma a chi volete darla bere?!"
Proviamo con la seconda scelta.
Lo sputa. Lo butta per terra. Si mette ad ululare.
"Scusa nano, ma cosa cambia tra questi due e il tuo, ce lo spieghi per favore?"
"uuueeeee!! Intanto il colore è diverso. Cosa siete daltonici?? Non vedete che questo è verde e il mio è azzurro?? uuueeeeee!! E poi la forma e la consistenza sono completamente diversi!!!! Incompetenti! uuueeee!"
Dopo circa un'ora di favole, giochi, minacce, passeggiate su e giù per la casa, finalmente lei crolla e andiamo a dormire anche noi.
Ma nel cuore della notte un lamento ci trascina via a forza dai nostri sogni beati.
Al suono di "Ciuccio!!!" saltiamo giù dal letto e ci prepariamo al secondo round.
Il secondo round è sempre più duro del primo. Non hai ancora smaltito le botte subite e ti tocca tornare sul ring per tentare di portare a casa il risultato.
Questa volta il nano è proprio arrabbiato. Continua a piagnuccolare sperando che questo convinca gli sprovveduti genitori a far materializzare davanti a lei l'agoniato oggetto. Quando si rende conto che la cosa non è proprio possibile, comincia a piangere disperatamente.
Solo che sono le tre di mattina e forse qualcuno potrebbe lamentarsi.
La portiamo a letto con noi.
"Mamma buio!"
Accendiamo la luce del comodino
Il nano comincia a far ginnastica e voler scendere.
Scende. Mi porta in soggiorno, si siede sul divano davanti alla tv, e se ne esce con: "Mamma, Peppa!"
"No. alle tre di mattina si dorme. Io torno a letto." Mi giro e la lascio là frignante.
Per calmarla il papà la prende in braccio e tenta di addormentarla, ci è quasi riuscito, quando il nano riapre gli occhi e ricomincia la solfa.
Alle quattro, cristi e madonne sono arrivati a quota di lancio e qualcuno si appresta già a librarsi in aria con il paracadute ma, fortunatamente, Ila decide che forse si può dormire anche senza ciuccio almeno per una notte.
Ce ne torniamo in camera nostra intontiti e assonnati, senza capire del tutto chi abbia sconfitto chi per k.o.
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