lunedì 15 luglio 2013

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Giovedì sera

“Senti, perché non facciamo la festa per Ilaria?”
“E chi vorresti invitare?”
“Qualche amico. Facciamo una torta, ci mettiamo due candeline…e ddaaiiii…non fare il solito orso!”
“Va bene, va bene. Per quando?”
“Questa domenica.”

Guardo il tavolo del salotto sul quale si sarebbe dovuta svolgere la cena: pc acceso, puzzle di Ilaria composto ma senza cornice, vari bucati piegati in attesa di essere sistemati in armadio, carte e oggetti vari.
Comincio a pensare a qual è la stagione del letargo per l’orso, sfortunatamente mi pare non sia questa.
“Ok. Facciamo la festa!”

Comincia un intenso scambio di mail/sms/picconi viaggiatori per raggruppare “un paio di amici”.
Nei giorni successivi (DUE) riusciamo a stillare una lista delle cose da fare, ma solo teorica ovviamente.

A due ore dall’arrivo degli invitati non sappiamo il numero esatto di persone che si presenteranno; l’impasto dei tiramisù che dovrebbero fungere da torta di compleanno, hanno la consistenza del minestrone; la casa è ancora da pulire.
Ma una certezza l’abbiamo: non ci sono abbastanza sedie per tutti.
Perché nella vita l’importante è essere organizzati!

Provo a bussare alla vicina per vedere se ce ne presta un paio.
Ovviamente non è in casa.
In alternativa possiamo fare il gioco della sedia, così chi resta in piedi al termine della musica, lascia il regalo e se ne va.
No. Non è carino.
Decidiamo di elemosinare due sedie pieghevoli a due gentilissimi invitati che ce le forniscono senza badare allo scarsissimo preavviso.

Nonostante tutto questo, la serata in qualche modo è riuscita.
Ilaria si è divertita. Gli ospiti pure che, per la cronaca, alla fine erano 14.
I tiramisù non hanno fagocitato le candeline
La casa aveva, tutto sommato, un aspetto decente.

Mi auguro solo che nessuno sia stato fermato dalla polizia sulla strada del ritorno.
Rispondere “Ero alla festa di compleanno di una bambina di due anni! Lo Giuro!” dopo l’eventuale prova del palloncino, credo avrebbe costituito un buon movente per l’incarcerazione immediata!

mercoledì 3 luglio 2013

Chi fa da sè.....


E così un paio di venerdì fa mi sveglio con una fastidiosa sensazione in gola.
Non ci faccio caso.

Sabato mattina il dolore si è leggermente intensificato e il mio pensiero vola subito a mio fratello, che è già da tre giorni a casa sotto antibiotici per lo stesso motivo.
Parte una breve maledizione all’indirizzo del malcapitato parente, che sicuramente mi ha attaccato qualcosa.
Continuo comunque a ignorare la cosa.

Domenica i germi cominciano a chiamare amici e parenti e a bivaccare all’interno della mia gola, ma siccome non mi considero una mamma mammoletta, vado anche al mare nel pomeriggio.
La sera non riesco neanche a deglutire dell’acqua senza emettere gemiti di dolore.
Decido che il giorno dopo è il caso chiamare il dottore.

La mattina seguente scopro che il medico, ovviamente, è in ferie tutta la settimana e i sostituti hanno orari e indirizzi veramente poco accessibili.
Va bene, infondo è solo un comunissimo mal di gola, sopravvivrò fino alla settimana dopo.

Nei giorni successivi i germi/vitus cominciano a fare veri e propri festini all’interno del mio sistema respiratorio e non solo.
Si spostano ormai autonomamente dalla gola alle orecchie (da dove evidentemente si gode di una vista migliore), per poi fare una capatina anche in taverna (che poi sarebbero i miei polmoni).
Mi affido a Sua santità Oki, ma anche lui non può nulla o quasi contro questa brutale aggressione.

Martedì riesco finalmente ad andare dal dottore. Con il nano al seguito. Un vero spasso.
Mentre spiego i sintomi al medico, mia figlia tenta di arrampicarsi sugli scaffali della libreria dello studio, e cerca di evadere dalla stanza.

Ad ogni modo, dottor B. mi guarda finalmente in gola e passa i successivi tre minuti a dire
“Caspita che rosso!”
“Guarda com’è gonfia!”
“Sai che hai la gola veramente veramente tanto infiammata?”

Non so perché lo sospettavo. Ma non sarà poi così grave penso. Un paio di giorni e passa tutto, ormai sono trascorse quasi due settimane….

“Bene. Prendi questo antibiotico….” (Antibiotico? Allora è un po’ più grave di quel che pensavo)
“…..per una settimana…..(Quanto??!!! Ma siamo impazziti??)
“……tre volte al giorno!” (E cos’ho il gola?? Un mostro bicefalo??)
“…e mi raccomando non esporti al sole finchè non hai finito la cura”
“Tradotto: niente mare?”
“Esattamente!”

Mi sorge il dubbio che forse avrei fatto meglio a farmelo passare da sola questo mal di gola.