venerdì 31 agosto 2012

Il "meraviglioso" mondo di Ilaria - XX puntata

LA STANZA SEGRETA.

Ci sono posti, nella casa dove abitiamo ora, che sono pieni di mistero perchè non mi ci lasciano entrare quasi mai. Una di queste stanze è particolarmente intrigante.
E' tutta rosa e mi è permesso entrarci solo in determinate circostanze o sotto stretta soveglianza, questo accresce la mia curiosità.

Papà e mamma entrano ed escono parecchie volte da lì, cercando sempre di non farmi entrare e chiudendomi puntualmente la porta in faccia.
Da quel che ho potuto constatere, in questo posto ci sono un sacco di armadietti con dentro molte cose interessanti.

Ogni tanto riesco ad intrufolarmici da sola, apro qualche sportello basso ad arraffo la prima cosa che mi capita sotto mano. Di solito non sò a cosa servano le cose che sottraggo e non saprei nemmeno come usarle, ma il gusto del proibito rende tutto molto interessante.
Il divertimento, ad ogni modo, dura poco. La mamma è sempre sufficentemente attenta  per riuscire a togliermi quasi subito di mano la refurtiva e spedirmi via.

Ho ancora molti dubbi sull'uso di questa stanza.
Durante il giorno fanno di tutto per tenermi alla larga da lì dicendo che non c'è niente per me là dentro, poi però la sera mi ci portano quasi a forza.

In più papà  e mamma ci entrano sempre da soli, uno alla volta e non si sà mai quando ne usciranno. A volte dopo poco, a volte dopo un'eternità.
Con papà, ogni tanto, ci divertiamo a fare gli scherzi alla mamma quando è là dentro.
Quando papà dice " Oh guarda, la mamma ha chiuso male la porta!" noi due entriamo all'improvviso e lei si arrabbia e ci fa uscire di corsa.
E' divertentissimo vedere la sua faccia  quando ci vede arrivare.
Di solito la becchiamo seduta su una strana sedia che legge. Che sia la biblioteca questa??

Come dicevo prima, ad ogni modo, l'unico momento della giornata in cui mi è permesso stare all'interno di questo strano ambiente, è la sera.
Prima di cena o la mamma o il papà mi sveste e mi porta là dentro, dove l'altro di solito, riempie d'acqua una grande tinozza e cominciano a lavarmi.

La cosa è tutto sommato piacevole finchè non prendono in mano uno strano aggeggio che spara acqua da ogni parte. Io quest'affare lo odio!!
E'un lungo serpentone annega-bambini che, nonostante i miei lanenti, mi fa cadere secchiate d'acqua sulla testa. E tu ti ritrovi con l'acqua che ti entra nel naso e non ti lascia respirare e gli occhi che bruciano perchè il sapone è scivolato un pò dovunque.
 Il fetente continua il tuo ignobile lavoro finchè mamma o papà non lo fanno smettere!
Fortunatamente quest'operazione non dura molto. Dopo di che mi asciugano e fino alla sera dopo bisogna combattere per riuscire a rientrare là dentro.

Chi lo sà, forse quando sarò più grande, potrò anche io chiudermi in questo posto un'eternità. E sarà allora che riuscirò ad aprire tutti gli sportelli e guardare dentro anche la più piccola insignificante delle mensole.!!

martedì 28 agosto 2012

Sulla strada di casa...

Sono bastati quattro giorni per renderci conto che una vita sociale intensa non è più cosa per noi.
Questa breve vacanza è servita a capire che uscire tutte le sere, fare le ore piccole, strapazzarsi in spiaggia durante il giorno, gestire i ritmi naneschi...No, non ce la possiamo fare!!
Per stanchezza fisica decliniamo l'invito ad una grigliata sulla spiaggia prevista per quella sera e ripartiamo nel primo pomeriggio di venerdì.

Come al solito i bagagli fanno parrecchia fatica a chiudersi e pesano molto più che all'andata, ma grazie ad anni e anni di allenamento a Tetris, riusciamo a far stare tutto.
Il Dio delle autostrade, Sant'Anas (lontano parente del famoso chitarrista), ci pone in stato di grazia condendoci un viaggio tutto sommato tranquillo.

Fuori, alle cinque del pomeriggio, ci sono 39° ma noi, incuranti della gola che gratta, riusciamo ad ottenere una  temperatura accettabile all'interno dell'auto, grazie  ad una dose massiccia di aria condizionata.
Un caloroso ringraziamento va all'inventore di tale marchingegno e, soprattutto, le mie scuse per anni e anni passati a maledirlo e a curarmi i mal di gola.
Il nano dorme  ben tre ore su sei di viaggio.

Di questa visita a Savona ci restano: un sacco di bei ricordi, un kg di foccia ligure che nuota nell'olio portata fino a casa, tonnellate di sabbia dentro ogni cosa, una timida parvenza di abbronzatura (almeno nel mio caso) e parecchie ore di sonno da recuperare...ma per quelle facciamo conto unico con quelle mancanti dell'ultimo anno.

lunedì 27 agosto 2012

Il "meraviglioso" mondo di Ilaria - XIX puntata

JE M'APPELLE ILARIA'.

Altro giorno altro viaggio.
Dopo lunghe ore passate in auto siamo finiti in un posto dove mi sembra parlino in maniera diversa da noi...almeno credo.

In questo posto (Mentone - Francia) c'è una spiaggia bellissima fatta di sassolini piccoli e grandi, una vera delizia  per me. Riuscire ad assaggiarli tutti sarà dura ma farò del mio meglio!!
Dopo che papà e mamma hanno steso gli asciugamani a terra, mi lancio nell'impresa e comincio a degustare i primi sassi là intorno.
Assaggio il primo: salato. Provo il secondo: salato anche quello, mentre il terzo risulta leggermente  più insipido.

Ma se vado avanti di questo passo mi sà che per provarli tutti ci metto una vita. Cambiamo tattica.
Provo a prenderne di più in una volta sola.
L'idea sembra buona ma i sapori sono tanti e si confondono in bocca dando origine ad un solo, unico retrogusto amaro. Bleah!!
Interviene la mamma a porre fine ai miei esprimenti,  mi fa sputare i residui di ghiaia e mi porta in acqua.

Il mare è bellissimo, l'acqua non è troppo fredda, ci sono un sacco di sassi anche sul fondo, magari questi li lancio.
Per un pò mi diverto così, poi però diventa tutto troppo ripetitivo e decido di cambiare qualcosa.

Esco dall'acqua, vado poco più sù e comincio a scavare nella ghiaia. Mentre scavo mi ritrovo vicino una bambina che mi guarda incuriosita, le propongo di darmi una mano e lei accetta subito con entusiasmo.
Intanto si avvicina la mmamma e comincia a fare le solite richieste strane.
Un esempio?
"Dai Ilaria fai Cara alla bambina" E tu devi accarezzarle la guancia neanche fosse un barboncino.
Si avvicinano anche un signore e una signora che sorridono e, in una lingua strana, pretendono che la mia compagna di scavi faccia più o meno la stessa cosa con me.
Espletate le riverenze di rito possiamo ricominciare a giocare in santa pace.

Intanto gli adulti cercano di conversare fra loro.
I  due signori parlano con la mmamma ma lei non ha esattamento la faccia di una che capisce quello che le stanno dicendo.
Questi due parlano strascicando le parole, dando uno strano effetto quando pronunciano certe lettere, la mamma sembra in difficoltà e risponde a monosillabi.

In questo casino fonetico capisco che la mia nuova amica si chiama Alissià e che è più piccola di me di qualche mese.
Io e lei ci intendiamo al volo mentre i grandi annaspano nel loro brodo linguistico.

Sembra che parlare e farsi capire dagli altri sia molto più complicato di quanto credessi.
Dopo questa esperienza penso che, prima di cominciare a parlare come gli adulti, aspetterò ancora un bel pò... non si sà mai!

domenica 26 agosto 2012

Il "meraviglioso" mondo di Ilaria - XVIII puntata

IN VIAGGIO.

Mi cacciano in auto una mattina come tante altre. Chissà dove si va?
Il bagagliaio è insolitamente pieno e, cosa ancora più strana, la mmmammma si siede accanto a me sul sedile posteriore.
Si parte.

Non sembra un viaggio come gli altri: papà sul sedile davanti litiga fra volante, cd, cuffie del cellulare. La mmmammma si impegna al massimo per non farmi piangere, gioca con me e si preoccupa ad ogni mio lamento. Ma detro l'auto, man mano che passa il tempo, fa sempre più caldo.
Io ignoro dove stiamo andando e quanto tempo ancora ci voglia prima di arrivare, nel dubbio mi faccio una dormitina.

Quando mi sveglio siamo fermi in un posto veramente triste.
Solo cemento intorno a noi, una casa rossa e bianca enorme ma apparentemente vuota, auto ferme come noi con altri bambini, mmammma e papà mi impediscono di correre in giro.
Speriamo non sia questa la nostra meta!
Fortunatemente non lo è. Dopo poco ripartiamo ma ho tutto il tempo di andare a fare amicizia con gli altri nani, che però, sembrano interessati più al loro panino che a me.
Si riparte.

Passano diverse ore senza che succeda niente, il panorama è sempre ugale, la temperatura sempre più bollente.
Ad un certo punto però papà comincia ad imprecare per qualcosa che ha sbagliato e la mamma si mette a ridere.
Io non capisco cosa sia successo e preferisco riaddormentarmi.

Arriviamo finalmente alla meta.
Entriamo in una casa che non ho mai visto, mi mettono in tenuta da mare e torniamo fuori.
Arriviamo dopo poco in riva al mare. Niente di nuovo, il mare lo conosco....già il mare sò com'è...ma quella roba fine e gialla tutt'intorno no!

Scopro che si chiama SABBIA.
E' una cosa morbida al tatto ma veramente fastidiosa. Ti si infila dovunque e, se per caso sei bagnata, ti si attacca sulle mani e non se ne và facilmente!
Si insidia perfino nella roba da mangiare e ha uno strano gusto quando la assaggi. In più, se provi a camminarci sopra, sembra che la terra ti ceda sotto i piedi e non si riesce a stare dritti come si deve.
Dopo un pò, nonostante tutti i tuoi sforzi, finisci con il sedere per terra anche se non vuoi.

I bambini intorno a me però sembrano divertirsi tantissimo a tirarsela dietro.
Forse ho sbagliato approccio con questa sabbia, domani provo a lanciarla addosso a mamma e papà e magari mi diverto anche io!!


sabato 25 agosto 2012

Verso la meta

Partenza notevolmente intelligente: il 20 agosto, all'inizio della settimana più calda dell'anno a detta di tutti i metereologhi.
Avviamento del motore ovviamente con calma alle 10 del mattino, e il bagagliaio talmente pieno, che neanche quando andavano in guerra si portavano dietro tutta quella roba per soli quattro giorni.
Il nano sembra gradire l'idea di una gita fuori porta quindi, dopo un paio d'ore passate a giocare con la mamma sul sedile posteriore dell'auto, incredibilmente si addormenta.

La sosta per il pranzo ci vede fermi in un'area di servizio dimenticata da Dio, in un punto non ben precisato della Lombardia.
Il posteggio, a quanto dicono i cartelli, è riservato solo ai clienti dell'hotel-ristorante che occupa tutta l'area. Peccato che lo stesso sia completamente abbandonato da anni.
Ma noi, da brava neo-famiglia in vacanza, ci siamo portati il pranzo da casa. Occupiamo le uniche due panchine esistenti nel raggio di chilometri e tentiamo di mangiare attorniati dalle mosche.
Il nano intanto  socializza con i bambini delle altre auto ferme in sosta e con i cancelletti girevoli dell'albergo fantasma.

Come nella migliore tradizione, in ogni nostro viaggio c'è l'incognita in agguato.
Quella di quest'anno si chiama Casale Monferrato, ridente località piemontese immersa nella campagna, che abbiamo avuto il piacere di visitare dopo aver sbagliato strada.
Alle cinque del pomeriggio finalmente la meta diventa cosa tangibile grazie ad un cartello con la scritta Savona.

Dopo una rapida sistemazione dei bagagli a casa dell'amico ingegnere, decidiamo di andare a fare un tuffo alla spiaggia di fronte casa. Il cielo pensa bene di annuvolarsi per l'occasione!

Ridendo e scherzando arriva l'ora di cena....ma non la cena, per la quale abbiamo dovuto attendere le 22.00.
Bisogna sapere che in Liguria la crisi ecomica gli fa una pippa, e tutti negozianti si possono concedere il lusso di chiudere ben dopo ferragosto le proprie attività commerciali. Buon per loro.
L'amico ingegnere però, voleva farci assaggiare una specialità ligure, ma non c'è stato verso di trovare un buco di locale aperto che la fornisse.
Cena risolta con una pizza sotto casa. Il nano ha avuto da ridire sull'orario.

Come concludere una giornata così intensa se non con una bella notte in bianco!!
Il nano dorme a letto con noi. Lei dorme. Noi sopravviviamo ai suoi continui spostamenti, calci, mugolii perchè ha sete, ha caldo e ancora qualcosa che non ho capito bene.
A rendere ancora più interessante la nottata ci sono i treni della vicina stazione ferroviaria, che passano ad ore improponibili, sottolineando il loro arrivo suonando!!

Chissà come proseguirà la vacanza.....



domenica 19 agosto 2012

Departures...

Questo blog se ne va in vacanza per ben cinque giorni.
Domani si parte. Ci trasferiamo in quel di Savona dall'amico ingeniere che gentilemente ci ospita.

I preparativi incalzano. Stiamo valutando se portare con noi il passeggino per il nano e partire in mutande, visto che abbiamo un'auto e non un caravan, o portare qualche cambio in più e scarrozzarci in giro la belva nello zaino-porta nano.

Vabbè vi aggiornerò sicuramente al mio ritorno.

Buona settimana a tutti


sabato 18 agosto 2012

Close the door....


Conosco a memoria gli scricchiolii del pavimento in legno sotto i miei piedi.
Sò qual'è la piastrella ballerina fra il bagno e la cucina e riconosco ad occhio nudo quelle sollevate dal  tempo, che impediscono alla porta in vetro pressato di chiudersi come si deve.

In quella casa, il cambio delle stagioni, è dettato dal mutare di colore e quantità delle foglie sull'albero dall'altra parte della strada.
Il rumore del vento che soffia impetuoso e fa sbattere gli scuri delle finestre e dondolare la lampada giù in strada, annuncia sempre l'arrivo del freddo.
Le rondini che sfrecciano fra le corti dei palazzi, disegnando strane traiettorie nel cielo, stabiliscono l'arrivo della primavera, o di una stagione vagamente somigliante.

In quella casa c'è il vicino chiacchierone ma sempre disponibile ad aiutare.
La signora del piano di sopra che ti "tiene d'occhio" come farebbe con sua figlia e ti porta il pane quando fuori è troppo freddo e tu non puoi uscire con la bambina.
La ragazza che passa le giornate portando a spasso il cane e, quando la incroci per le scale, ti blocca con una raffica di chiacchiere.

E poi ci sono i miei ricordi. Ci sono cinque lunghi, bellissimi ed intensi anni della mia vita racchiusi in quello stabile. No mi correggo: in quell'appartamento.

L'arrivo da "ragazza che vuole provare a vivere da sola".
Lasciata la  famiglia, mi sono imbaracata in questa strana avventura che mi ha portato in cinque anni a cambiare completamente il mio modo di vivere. Il mio trampolino di lancio è stato quel posto.

Le cene con gli amici.
Essendo una fra le prime ad andare a vivere da sola, per tutto il primo anno di residenza ho sempre avuto a cena un sacco di gente. Alcuni invitati, altri no.
Ricordo lo stupore della gente in strada, quando mi vedevano uscire dal portone la mattina dopo, con una borsa piena zeppa di bottiglie di birra che, ovviamente, secondo loro mi ero bevuta da sola.

L'inizio stravagante di una convivenza.
L'arrivo totalmente inaspettato sulla soglia della dolce metà, una domenica mattina cominciata male per altri motivi, con la valigia in mano e le più serie intenzioni di vivere con te.

La stressante organizzazione del matrimonio e il ritorno a casa da donna sposata.
Il test di gravidanza fatto poche settimane dopo in un bagno sempre troppo piccolo.
Il mio sbriciare incuriosito  una pancia che cresceva pian piano nella mia immagine riflessa allo specchio.
Il rientro da....MAMMA dopo un parto difficile e una settimana di ospedale.
L'inizio traumatizzante della vita a tre.

Ricordo i momenti belli ma anche quellli brutti, bruttissimi, tutti passati là dentro.
L'altro giorno ho chiuso definitivamente la porta di quell'appartamento con la consapevolezza che non ci tornerò più. Con la consapevolezza che una parte di me è rimasta là dentro.












sabato 11 agosto 2012

Un pomeriggio in relax

E' sabato.
Sabato si fanno tutte quelle cose che durante la settimana ti sono praticamente impossibili per mancanza di tempo e di....voglia!
Quindi perchè non lavare i vetri delle finestre? Ma sì dai!
Non dovrai neanche farlo tu personalmente perchè la dolce metà oggi comincia le ferie, quindi l'ingrato compito se lo sobbarca lui.
Ma la bimba, incurante del giorno prefestivo, è noiosa e non vuole dormire. Questo  compito invece te lo cucchi tu e senza troppe storie.

Provi a farla dormire, ti distendi sul letto con lei e chiudi gli occhi, lei ne approfitta per scendere e correre via. La riacchiappi al volo, la ricacci nel letto e le imponi il silenzio.
Tutto inutile. Lei si lamenta, si stropiccia gli occhi, piange, si agita e...riesce  a sgattaiolare di nuovo fuori dalla stanza.
Lasci perdere, ma hai la sensazione che la tua "mamma-autostima" abbia avuto un improvviso calo.
Se non riesci a farla dormire ad un anno, quando ne avrà quindici e vorrà uscire la sera come farai???
Ingoi il rospo, ricacci indietro il pensiero e parti all'inseguimento del piccolo nano insonne.

Intanto sono arrivate le tre del pomeriggio.
Sei nervosa, stanca e vorresti tanto poter passare qualche ora da sola al mare con un bel libro, magari quello in inglese che hai comprato già da un pò e non hai ancora aperto.
Poi improvvisamente un flash...aspetta un momento....MA SIAMO IN ESTATE!
E in estate nei caldi pomeriggi si va al mare, soprattutto se abiti in una città di mare e, da casa al lungo mare hai meno di mezz'ora di strada.
Prendi la solenne decisione: appena la nana si addormenta, la lasci con il papà, arraffi la borsa con gli asciugamani e le ciabatte e scappi!
Sembra tutto perfetto!!

Controlli la temperatura esterna: il termometro segna 30°. C'è qualche nuvola sparsa ma è un mese che non piove e, a parte qualche rovescio notturno, non ha mai fatto nulla di più.
Alle tre e mezza la belva sembra sedata, lasci le consegne al papà, metti in borsa libri, lettore mp3, asciugamani e te ne vai.
Da lì a mezz'ora sarai sdraiata sul cemento (e vabbè non possiamo pretendere anche la sabbia) in riva al mare e il tuo nervosismo sarà solo un lontano ricordo.

Ma, neanche a dirsi, quando arrivi lì i nuvoloni lontani sono arrivati esattamente sopra di te e comincia a schizzare acqua dal cielo.
"Non saranno due gocce d'acqua a fermarmi!" pensi ingenuamente, intanto cerchi un metro quadro su cui distendere i tuoi asciugamani.
Ma le gocce da due diventano tre, poi quattro, poi cinque, poi perdi il conto perchè sono sempre di più e sempre più insistenti.
Tutti si alzano, raccolgono le proprie cose, si vestono in velocità e cercano un riparo.
E tu, che non hai neanche avuto il tempo di tirar fuori la roba dalla tua borsa, continui a camminare ma a questo punto non verso il mare, bensì in direzione della fermata del bus che ti riporterà a casa.
"Che sfiga!! per un pomeriggio che speravo di rilassarmi. Accidenti!!!"
Inutile lamentarsi, meglio mettersi in fila alla fermata con un asciugamano sulla testa come riparo (almeno per qualcosa l'hai portato).

Passa il primo bus.
Trasuda esseri umani da ogni angolo e nessuno dei tuoi compagni di sventura si sogna di provare a salire. Bene, sembra che aspetteremo tutti il prossimo.
E intanto continua a piovere.......
Passa, dopo un tempo interminabile, il secondo bus.
Peggio del precedente, ma questa volta la paura di restare lì in eterno ad inumidirsi ha preso il sopravvento! Una categoria su tutte, le vecchiette,  quando vedono il mezzo pubblico avvicinarsi si lanciano in mezzo alla strada per essere sicure che si fermi (o che l'autista ponga fine alle loro sofferenze investendole).

Quando si aprono le porte succede il finimondo!
Gente che si spinge, che si insulta, che tenta con biechi sotterfugi, di farsi largo fra la folla per riuscire a scavare lo spazio vitale  necessario per restare all'interno dell'abitacolo.
Il bus riparte pieno fino allo sfinimento. Neanche i nazisti sui carri bestiame riuscivano a stivare così tante persone.
E intanto diluvia.....

Ti tocca aspettare il TERZO autobus, visto che non hai partecipato all'incontro di rugby che si è appena svolto sotto i tuoi occhi.
Decidi però di spostarti alla fermata successiva. Forse lì c'è una pensilina.
Arrivi alla pensilina sotto l'asciugamano ormai zuppo d'acqua.
Sotto il riparo di fortuna c'è già un gruppetto assiepato ma riesci a trovare un angolo libero  e ti rassegni ad aspettare. E' arrivato anche il vento a tenerti compagnia.

Ma non c'è solo il vento ad impegnare quei lunghi minuti.
Anche un ragazzo incurante degli anelli che porti al dito si prodiga per rendere più piacevole la tua permanenza là sotto.
"Sei brasiliana? Ah no. Perchè mia mamma è di Rio e tu sembravi di là. Come ti chiami?"
Ti ricacci in testa l'asciugamano ed esci ad aspettare sotto la pioggia.

Fortunatamente arriva una telefonata da casa.
"Dove sei? Sei almeno sotto una tettoia?"
"Sono a xy sotto il mio asciugamano"
"Vengo a prenderti. Bella l'idea di andare al mare oggi!"

E così si conclude il mio pomeriggio di relax, ovviamente neanche dieci minuti dopo il mio rientro a casa è tornato a splendere il sole!






           

giovedì 9 agosto 2012

Il "meravigioso" mondo di Ilaria - XVII puntata

CAMBI DI PROSPETTIVA

Cara Mamma di Ilaria,

"scriviamo" questo breve messaggio per far conoscere al pubblico la nostra condizione.
Non ci fraintenda, non vogliamo criticare, speriamo solo che dopo questo appello qualcosa cambi in meglio nella nostra ehmmm...routine quotidiana.
Sì perchè, ammettiamolo, non sono proprio rose e fiori.

Siamo molto felici che abbia una figlia così in gamba, dopo solo un anno di vita sà già fare tantissime cose e si fa capire anche usando solo i gesti. Onore al merito, noi non siamo così capaci.
Abbiamo notato già da qualche tempo che la piccola cammina benissimo sulle sue gambe, anche se continuamo a chiederci come cavolo si fa a spostarsi in quello strano modo.
Non facciamo fatica a credere che un cucciolo così sia l'orgoglio di casa!

Ma il cucciolo di casa ha anche dei piccoli, piccolissimi difettucci che noi cominciamo a non sopportare.
Qualche esempio??

Ogni volta che ci vede ci rincorre e cerca di abbracciarci a modo suo, se non peggio. Non siamo contrarie alle dimostrazioni d'affetto nei nostri confronti, ma in questo modo proprio non ci piace, per questo ci diamo sistematicamente alla fuga.

Se malauguratamente una di noi si intromette in qualche sua attività, di solito ci interessa il gioco con le mollette, lei invece di invitarci a giocare ci prende a manate.
Le sembra modo di comportarsi?? E poi è inutile che il guardiano di turno si avvicini dicendole "No! non si fa!" perchè  sembra che come tattica educativa non abbia grandi effetti. La preghiamo di provare qualcosa di più convincente.

Quando poi ci insegue cercando di comunicare con noi in quel suo modo strano, lì proprio non sappiamo più cosa fare.

Speriamo vivamente che con questo messaggio le vostre visite in casa risultino per noi, da oggi in poi, più piacevoli  e meno stressanti

Firmato....
Le gatte della nonna

venerdì 3 agosto 2012

Il "meraviglioso" mondo di Ilaria - XVI puntata

TO THE BEACH

Rapido riassunto di un pomeriggio in spiaggia:

Bevuto l'acqua di mare a graaaandi sorsate. Sembra buona.
Lanciato sassi in acqua e su bambini circostanti
Schiavizzato papà per farmi giocare in acqua.
Condivisa la merenda con un'altra bambina....solo che la merenda era la sua.
Camminato diverse volte sù e giù per il lungo mare. Numerose cadute durante il tragitto ma, come si dice, quel che non ti abbatte ti fortifica quindi......
Tentato di stringere amicizia con tutti i bambini che capitavano  a tiro, dai più piccoli ai più grandi. C'era una bambina grande alla quale ho offerto per ben quattro volte il mio biscotto tutto ciucciato ma lei non l'ha voluto. Mah....è proprio vero che la generosità a volte non viene apprezzata.
Stretto amicizia con un sacco di vecchietti.
Tentato di dare bacini ai cani che passeggiavano lì in giro. La mamma non sembrava contenta di questa esternazione d'affetto verso gli amici animali.
Tentato di rubare una palla lasciata incustodita
Tentato di prendere dei braccioli coloratissimi anche questi lasciati al loro destino sopra un asciugamano.
Ma la cosa migliore?
Svegliato un signore che stava dormendo su una sdraio!!!

Si possono fare veramente un sacco di cose al mare!!